Opera di Erasmo da Rotterdam, pubblicata nel 1509. Secondo il principe
dell'umanesimo germanico, è la Pazzia che regola i destini del mondo.
L'autore, pertanto, seguendo la maniera dei dialoghi di Luciano, ci racconta
come la Pazzia in persona si presenti a una grande assemblea di tutte le
nazioni, le classi e le età, decisa a tessere il proprio elogio, e
lodando in tutti i convenuti ciò che invece dovrebbe essere biasimato:
è lei stessa, la Pazzia, che tiene le leve dell'amore, dell'amicizia, del
coraggio e dell'arte. Erasmo da Rotterdam, nel suo celebre libello, prende di
mira il clero, dimostrando la corruzione dei monaci e di coloro che dovrebbero
essere i rappresentanti di Cristo sulla terra. Lo stile brillante e pittoresco,
la vivacità dell'invenzione, l'arguzia sottile e penetrante, fanno di
quest'opera un capolavoro.